Come dobbiamo comportarci di fronte a un uccello in difficoltà?

Ecco alcuni consigli e alcune buone norme di comportamento da tenere a mente nel caso dovessimo trovarci di fronte a uccelli in difficoltà al di fuori del loro nido.

Alcuni uccelli abbandonano naturalmente il nido prima di raggiungere la completa autonomia

La gran parte dei nidiacei abbandona il nido quando ancora non è perfettamente in grado di volare, ma i genitori continuano comunque a fornire le cure parentali necessarie al fine di renderli completamente autonomi.

Il caso dei Rondoni

Diversamente da altri piccoli, i rondoni non abbandonano il nido fino a che non sono completamente autosufficienti nel volo.
Un giovane rondone si riconosce perché la lunghezza delle ali non supera mai quella della coda o al massimo si incrociano di poco sopra il dorso.
Se trovate un piccolo di Rondone a terra potete procedere subito al recupero.

In caso di ritrovamento di un rondone adulto va fatta un’attenta valutazione: presenta dei traumi evidenti? Asimmetria delle ali o ferite sul corpo? In caso affermativo va effettuato il recupero, mentre diversamente si può tentare l’involo lanciandolo delicatamente in un luogo aperto (magari con copertura erbosa) vicino al sito di ritrovamento e vedere se è il grado di riprendere il suo volo evitando il ricovero.

Prenditi un po’di tempo per osservare la situazione

Per capire se un nidiaceo è davvero in difficoltà è il caso di passare qualche minuto (sarebbe meglio anche una mezzora) ad osservare la situazione, senza farsi prendere dalle emozioni e tenendo conto che il benessere di un animale selvatico è la libertà nel proprio habitat, non una gabbia nella nostra abitazione!

Attenzione a cani e gatti!

Gatti e cani nei paraggi possono essere una fonte di pericolo, per cui se si tratta del nostro giardino e vediamo che i nostri amici a 4 zampe sono interessati alla cosa si può semplicemente agire confinandoli per qualche tempo. Recentemente i gatti sono stati riconosciuti come causa di perdita di biodiversità di specie a causa delle loro perfette abilità di predatori. Un suggerimento da attuare, limitatamente a questo periodo, potrebbe essere quella di munire i gatti di casa con collarini colorati o con campanello in modo che possano rendere nota la loro presenza e ridurre il successo predatorio.

Se necessario metti l’animale al riparo

Nel caso di presenza di gatti randagi o di ritrovamento in luoghi trafficati può essere consigliabile spostare il piccolo, anche solo avvicinandosi, verso il fitto di una siepe o un luogo più sicuro a poca distanza

Tenta il recupero se l’animale è ferito o mostra evidenti segni di difficoltà

Se l’uccello mostra una di queste problematiche dovremmo attrezzarci per recuperarlo:

– ala abbassata
– movimenti scoordinati
– difficoltà respiratorie
– occhi socchiusi con becco aperto
– presenza di sangue

Cosa occorre per il recupero

– scatola di cartone forata al lato per fare entrare l’aria
– giornale o carta assorbente
– panno

Come procedere per il recupero

Prendete l’uccello avvolgendolo delicatamente in un panno e ponetelo all’interno della scatola.
Chiudete la scatola e lasciatela in un luogo silenzioso.

Gli animali selvatici soffrono molto lo stress, vanno maneggiati il minimo indispensabile.

Dopo il recupero

Una volta terminata l’operazione di salvataggio e messa in sicurezza chiamate un CRAS (Centro Recupero per Animali Selvatici), che si occuperà della riabilitazione dell’animale.

Non improvvisate e individuate la specie l’animale prima di avvicinarvi

Queste sono solo le situazioni più frequenti in cui vi potrete trovare specialmente nel periodo primaverile, ma si possono rinvenire anche adulti in difficoltà appartenenti a moltissime specie.
In Italia ci sono più di 500 specie di uccelli ed è importante saperle riconoscere o chiedere ai più esperti per l’identificazione, senza improvvisare dato che molte specie possono arrecarci danni anche molto seri.
È questo il caso di aironi, tarabusini, nitticore, sgarze ciuffetto e tarabusi, che usano le estensioni del collo e colpi di becco per colpire al volto e in particolare agli occhi. C’è da fare attenzione anche con i  rapaci diurni o notturni che, con artigli più o meno possenti a seconda della specie, possono ferirci gravemente.

La detenzione di uccelli selvatici è vietata

È importante ricordare che è vietata la detenzione di uccelli selvatici secondo la legge 157 del 1992 dove viene definita la fauna selvatica come “patrimonio indisponibile dello Stato”. In aggiunta, gli uccelli sono protetti anche dalla direttiva 79/409 (e sue modifiche) detta Uccelli al fine di conservare “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri”.
Solo i Centri di Recupero possono prendersi cura della fauna selvatica e ricevono contributi per farlo.
In zona Roma centro c’è un CRAS proprio a Villa Borghese gestito dalla LIPU, mentre in situazioni particolarmente gravi è consigliabile chiamare la forestale al 1515.

Rivolgiti ai canali giusti

Il Centro Veterinario Specialistico, essendo una struttura  privata, non si occupa direttamente di selvatici (tranne per alcune consulenze). È bene quindi sempre passare per i canali istituzionali. Ovviamente quando ci troviamo di fronte a casi di emergenza mettiamo a disposizione le nostre competenze ed attrezzature al servizio dei trovatelli. Per far fronte alle spese, però, è necessario che chi si riferisca ad una struttura privata metta in conto di dover sostenere almeno le spese di partenza.

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Cosa non fare quando si trova un uccello selvatico
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Alcuni consigli e alcune buone norme di comportamento da tenere a mente nel caso dovessimo trovarci di fronte a uccelli in difficoltà al di fuori del loro nido.
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