INTRODUZIONE
Gli avicoli ornamentali (polli, anatre, oche, tacchini e pavoni) coesistono con l’uomo da secoli. Negli ultimi anni l’interesse per la corretta gestione e la cura questi animali è aumentato in maniera incredibile e sempre più persone hanno deciso di accogliere questi splendidi uccelli come animali da compagnia. Tra questi la gallina pet rimane senza dubbio la più diffusa nelle nostre case, ma anche nei nostri ambulatori.
Il pollo (Gallus gallus) rappresenta un ottimo animale da compagnia, in quanto estremamente intelligente e docile. Per garantire la sua salute, tuttavia, è necessario conoscere la specie, le sue particolarità e le sue necessità per quanto riguarda la gestione e l’alimentazione.
ORIGINI E RAZZE
Per ricercare le origini della domesticazione del pollo è necessario risalire molto indietro nel tempo, fino ad arrivare all’Asia di 4000 anni fa. Sembra che i progenitori dell’attuale pollo domestico fossero alcune specie di galliformi selvatici, abituati a vivere nel sottobosco.
Da allora la selezione, avvenuta nei secoli, ha dato vita al pollo che conosciamo oggi, con la sua molteplicità di razze dalle caratteristiche morfologiche più varie e, spesso, dalle esigenze gestionali e nutrizionali peculiari.
Gli ibridi commerciali sono stati selezionati appositamente per la produzione di carne (broiler) e di uova, e presentano caratteristiche specifiche quali il rapido accrescimento, imponenti masse muscolari e la capacità di produrre molte più uova rispetto una razza più rustica.
A causa della loro rapidissima crescita necessitano di un’alimentazione bilanciata e completa, che possa fornire loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno in breve tempo.
Per lo stesso motivo sono, tuttavia, maggiormente soggetti a determinate condizioni patologiche.
Gli ibridi utilizzati, invece, in campo agricolo, sono solitamente più rustici, benché mantengano, seppur in misura lievemente inferiore, le caratteristiche degli ibridi industriali.
L’uomo, però, ha dato origine anche a centinaia di razze, selezionate nei secoli non solo per la loro produttività, ma anche per le loro caratteristiche morfologiche, estetiche e comportamentali.
Ecco, quindi, che ci si addentra in un mondo costituito da una moltitudine di varietà di galline dalle caratteristiche più disparate: dalla Marans (docile ovaiola che produce uova dal guscio color cioccolato) alla Araucana (gallina barbuta e senza coda che depone uova dal guscio verde-azzurro), la Cocincina (dalle spiccate attitudini materne e quindi ottima chioccia), la Moroseta (di origine asiatica, famosa per il suo piumaggio soffice e cotonoso), la razza Cemani (con pelle e piumaggio completamente neri), l’imponente Brahma e le piccole Serama e Giavanese (Bantam).
Sempre di Gallus gallus stiamo parlando, ma questa variabilità si traduce frequentemente in leggere differente nella gestione e nelle esigenze nutrizionali, ed è importante conoscerle al fine di prevenire potenziali problemi di salute.
ANATOMIA
I polli sono animali longevi, possono infatti vivere anche 10 – 12 anni.
Nel momento in cui decidiamo di accogliere delle galline nella nostra famiglia, dobbiamo conoscere alcuni aspetti della loro anatomia che le rendono uniche.
Essendo uccelli, gran parte del loro corpo è ricoperto da piume, che proteggono questi animali dal caldo e dal freddo.
Penne e piume vengono cambiate una volta all’anno (in autunno) tramite il processo di muta. Questo rappresenta un periodo di grande dispendio energetico e, per tale motivo, dobbiamo fornire, con una corretta alimentazione, tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per la formazione di nuove piume.
Cresta e bargigli possono avere forme differenti a seconda della razza e della genetica e solitamente sono più sviluppati nei maschi. Hanno un’importante funzione nel corteggiamento, nella termoregolazione e possono darci informazioni anche sullo stato di salute del nostro pollo da compagnia (un animale debilitato può avere la cresca pallida e afflosciata).
Un aspetto fondamentale da prendere in considerazione è la struttura dell’apparato digerente.
Le galline non masticano, pertanto ingeriscono il cibo intero, il quale viene stoccato nel gozzo, una dilatazione che si trova alla base del collo. Da qui l’alimento grossolano passa nel proventriglio (stomaco ghiandolare) e poi nel ventriglio (stomaco muscolare), dove viene triturato grazie all’aiuto di piccoli sassolini che vengono ingeriti dall’animale e che fungono da vera e propria macina. Grazie a questo processo i pezzi grossolani di cibo vengono sminuzzati, permettendo una corretta digestione. Questi sassolini vengono raccolti dalla gallina mentre razzola, ma è possibile anche fornirli appositamente come integrazione all’alimentazione (a tale scopo in commercio è disponibile un composto di gusci d’ostrica tritati denominato “grit”). I nutrienti vengono assimilanti nell’intestino e la fibra viene digerita dai batteri presenti nei ciechi, molto sviluppati nei galliformi. L’apparato gastroenterico termina nella cloaca, che rappresenta il punto di sbocco anche dell’apparato urinario e riproduttivo.
L’apparato riproduttivo della gallina è estremamente sviluppato ed efficiente e permette la formazione di un uovo all’incirca ogni 24h.
Per fare ciò, tuttavia, la gallina necessità di un’alimentazione che le fornisca un adeguato apporto di calcio per la formazione del guscio. Solitamente la deposizione di uova inizia a 5 – 6 mesi di età, ma con notevole variabilità a seconda della razza e dell’attitudine.
GESTIONE
Una gestione adeguata della gallina è fondamentale per garantirne il benessere.
Le galline hanno bisogno di un ampio spazio all’esterno per poter razzolare ed esplorare. Si dovrà, quindi, adeguare un’area di prato alle loro esigenze, recintandola adeguatamente per evitare le fughe, ma soprattutto per difendere i polli dai predatori.
Nello spazio esterno non dovrà mancare una zona dedicata al bagno di sabbia.
Il pollaio deve servire da riparo e deve contenere posatoi e cassette nido in numero adeguato a seconda di quanti animali vi sono ospitati (all’incirca 25 – 30 cm di spazio sul posatoio per ogni gallina e almeno un nido ogni 2/3 galline).
I nidi devono essere rialzati da terra e contenere paglia pulita dove la gallina potrà deporre le proprie uova.
I posatoi devono trovarsi a circa 20 cm di distanza dai nidi in modo che gli animali non imbrattino questi ultimi e le uova con le deiezioni.
In commercio esistono diverse tipologie di pollaio, ma è possibile anche fabbricarlo in casa, a patto che garantisca isolamento dagli agenti atmosferici, una corretta ventilazione (ma senza correnti d’aria), protezione dai predatori e che sia facile da pulire.
Il mangime dovrà essere fornito in apposite mangiatoie (ne esistono numerosi tipi in commercio), facili da pulire e disinfettare. Si dovrà, inoltre, fare attenzione che non rimanga troppo mangime in eccesso, perché potrebbe attirare topi e insetti.
Gli abbeveratoi dovranno essere in numero adeguato e controllati frequentemente per garantirne il corretto funzionamento.
Le galline tollerano le basse temperature, ma soffrono il caldo.
La loro temperatura ambientale ideale è di 18-24°C, mentre sopra i 28°C rischiano il colpo di calore. Per tale motivo il pollaio deve garantire un ambiente fresco in estate e l’area di pascolo dovrà prevedere delle zone di ombra per proteggere i polli dalla calura estiva (l’ideale è che siano presenti alberi e cespugli, i quali rappresentano anche un ottimo arricchimento ambientale).
Le galline sono animali sociali, curiosi e attivi, per tale motivo dovrebbero essere sempre tenute in gruppo. La solitudine, infatti, può causare stress e, quindi, un abbassamento delle difese immunitarie, favorendo l’insorgenza di malattie.
All’interno del gruppo si forma una gerarchia (ordine di beccata) e ciò deve essere preso in considerazione quando separiamo un soggetto dal gruppo (ad esempio in caso di malattia) o vogliamo introdurre un nuovo esemplare, in quanto ciò potrebbe causare aggressioni.
Per tenere la mente delle nostre galline sempre attiva e garantirne il benessere psico-fisico è fondamentale fornire anche arricchimenti ambientali (bagno di sabbia, palle, altalene, trespoli di diverse fattezze, balle di fieno, verdure appese).
ALIMENTAZIONE
L’alimentazione delle nostre galline rappresenta uno tra i principali fattori alla base della loro salute. Solitamente un pollo mangia 120 – 125 grammi di mangime al giorno, ma le esigenze nutrizionali differiscono a seconda dell’età, del sesso, della razza, della conformazione, del tipo di allevamento, del periodo dell’anno e dello stato produttivo.
Ad esempio, gli animali giovani, in accrescimento, necessitano di maggiori quantità di proteine (23%) e di calcio, per assicurare il corretto sviluppo muscolo-scheletrico. Lo stesso vale per le femmine in ovideposizione. Queste ultime, infatti, hanno un fabbisogno di calcio oltre quattro volte superiore rispetto ad un animale che non sta deponendo uova. È necessario, pertanto, aiutare la gallina ad ottenere questo minerale integrando il suo cibo (integratori specifici, osso di seppia, gusci di ostriche), al fine di evitare potenziali problematiche, quali: deposizione di uova con guscio molle o assente, ovofagia, debolezza, fragilità ossea, fino alla vera e propria crisi ipocalcemica.
È importante, quindi, considerare la quantità di proteine, carboidrati, grassi e minerali contenuti nel mangime a seconda dell’animale che abbiamo di fronte.
In commercio esistono numerosi mangimi formulati, i cui livelli di proteine, minerali e calorie variano in funzione dell’età dell’animale a cui sono destinati e dell’eventuale produzione di uova. Troveremo pertanto mangimi “starter” per i pulcini, mangimi di accrescimento, di mantenimento e per ovaiole (questi ultimi contenenti una maggiore percentuale di calcio e un diverso rapporto calcio-fosforo).
La base di tali mangimi è rappresentata da cereali (mais, grano, avena, orzo, sorgo, miglio, panico, segale, riso, farro e quinoa), che forniscono gran parte dell’energia di cui ha bisogno l’animale. Tali formulazioni sono spesso studiate sulla base degli studi effettuati sugli ibridi industriali, selezionati per avere determinate esigenze nutrizionali. Pertanto, non sempre si rivelano adatti per l’alimentazione di galline ornamentali appartenenti a razze più rustiche e longeve.
L’opzione migliore rimane spesso quella di integrare la dieta delle nostre galline con altri tipi di alimenti, al fine di fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno e soddisfare anche le loro esigenze etologiche. Infatti, non dobbiamo dimenticare che i polli sono onnivori e che, pertanto, si alimentano non solo di vegetali e frutta, ma anche di invertebrati (lombrichi, insetti e chiocciole, che rappresentano un’importante fonte proteica).
È importante che le nostre galline abbiano la possibilità di razzolare per gran parte della giornata. Assicurare la ricerca spontanea del cibo ci permetterà di arricchire la dieta con erbe selvatiche (graminacee, tarassaco, piantaggine, trifoglio, medica), invertebrati, ma anche piccoli sassolini che aiutano a triturare il cibo ingerito e facilitarne la digestione. Garantirà all’animale anche lo svolgimento di un’adeguata attività fisica. Il razzolare, inoltre, rappresenta un comportamento altamente motivante, ossia è una di quelle attività che garantisce la salute psico-fisica della gallina. Tenendo l’animale mentalmente impegnato nella ricerca di cibo si contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di stress.
Una buona scelta può essere rappresentata, ad esempio, dal fornire mangime specifico a metà giornata e all’imbrunire in apposite rastrelliere e garantire l’accesso continuo all’area per razzolare, in modo che le galline possano continuare ad alimentarsi con quello che trovano all’aperto. Si possono inoltre fornire verdure fresche crude (cavolo nero, verza, radicchio, cetriolo, zucchina, zucca), le quali possono essere offerte su rastrelliera o appese.
Lasciare ortaggi sospesi rappresenta anche un ottimo arricchimento ambientale, molto apprezzato dalle nostre galline.
È importante anche lasciare sempre a disposizione acqua fresca, soprattutto nei mesi estivi, quando le galline sono maggiormente sottoposte al rischio di disidratazione.
Alimenti Pericolosi
Possono essere dati gli scarti della nostra tavola, ma con moderazione e, soprattutto, ponendo particolare attenzione ad alcuni alimenti che per le nostre galline possono risultare tossici e dannosi.
Lista di alimenti potenzialmente dannosi per le galline:
– Pane: molto apprezzato, ma meglio somministrarlo con parsimonia, può causare problemi digestivi e feci diarroiche
– Pomodori verdi, patate e melanzane crudi: contengono solanina
– Cioccolata: contiene teobromina
– Avanzi di carne cruda, salumi, uova crude: possono veicolare malattie (es: Salmonella) e alcuni ritengono possa aumentare la frequenza di insorgenza di pica e cannibalismo, sebbene questi ultimi abbiano un’origine multifattoriale
– Dolci
– Sale: può risultare tossico se in quantità eccessiva
– Frutta, verdura e mangimi ammuffiti: spesso le muffe possono produrre tossine che rischiano di compromettere la funzione di fegato e reni.
– Fagioli crudi: contengono fitoemoagglutinina
– Avocado: seme e buccia del frutto contengono persina
– Piante (foglie di rabarbaro, oleandro, tasso, ranuncolo, iris, belladonna, ricino): benché le galline solitamente non le apprezzino, è sempre meglio evitare che i nostri polli possano avervi accesso poiché potenzialmente tossiche una volta ingerite (anche se vi sono pochi dati riguardo alla dose tossica e molte informazioni sono aneddotiche).

L’Autore dell’Articolo
Externship presso la Texas A&M University, College of Vetrinary Medicine & Biochemical Science, Zoological Medicine Service.
Attualmente si occupa di Medicina degli Animali Esotici presso il Centro Veterinario Specialistico di Roma.

