Una buona alimentazione è un aspetto molto importante del mantenimento dei pappagalli, perché è il fattore principale dal quale dipende il loro benessere fisico.
E’ anche un aspetto che è spesso poco conosciuto o sottovalutato, tanto che i danni causati dalla malnutrizione sono la principale causa di mortalità nei pappagalli in cattività.
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In natura, la maggior parte dei pappagalli si nutre di semi, frutti, noci, germogli, foglie, polline, a volte anche di larve e insetti, argilla, o del suolo ricco di sali minerali.
I pappagalli in cattività hanno delle esigenze nutrizionali molto diverse da quelli selvatici, e comunque, non sarebbe possibile fornirgli gli stessi alimenti che troverebbero in natura.
Tuttavia, per il benessere sia fisico che psicologico dei pappagalli, una parte dell’alimentazione giornaliera dovrebbe sempre includere la stessa tipologia di alimenti per i quali si sono evoluti, e cioè frutta e verdure fresche, semi, e in misura minore, noci e semi grassi, in aggiunta a estrusi o pellettati, e a cereali e legumi cotti.
Riassunto di cosa dovrebbe includere una dieta sana
– Estrusi, non colorati artificialmente e possibilmente biologici.
– Cereali (cotti o crudi)
– Semi – Facendo attenzione a limitare la quantità di semi grassi: girasole, zucca
– Frutta e verdure fresche, sbucciate o lavate bene.
– Legumi cotti, ad eccezione dei piselli e dei fagiolini che possono essere forniti crudi.
L’acqua deve essere sempre pulita, va cambiata giornalmente o più spesso se è sporca.

La qualità è importante
Spesso, gli alimenti che costano meno sono quelli più scadenti e a lungo termine possono essere dannosi. In questi casi, i semi possono essere contaminati da batteri o muffe, gli estrusi o i pellettati possono essere formulati con ingredienti di bassa qualità ed avere dei valori nutrizionali inadeguati. Bisognerebbe, perciò, cercare sempre di fornire un’alimentazione di buona qualità, evitando in linea di massima, tutti i mangimi più a buon mercato.
Se, per esempio, non si è in grado di procurarsi gli estrusi o i pellettati che offrono più garanzie, è meglio evitarli del tutto.
Quello che i pappagalli NON devono mangiare
-Un’alimentazione basata solo sui semi
-Un eccesso di alimenti grassi. Per la maggior parte delle specie la percentuale di grassi non dovrebbe superare il 6%. I semi di girasole e tutte le noci hanno un alto contenuto di grassi e vanno forniti in dosi limitate.
-Cibi conditi: grassi, fritti, zuccherati.
–Cioccolata
-Alimenti e bevande che contengono caffeina
–Avocado
–Sale
-Alcolici
-Il latte, i pappagalli non sono in grado di digerire il lattosio
-I semi delle ciliegie, albicocche, pesche e prugne. Contengono glicosidi cianogenetici che se ingeriti si convertono in cianuro.
-Ossa
-I gusci delle uova, a meno che non siano stati disinfettati bollendoli per almeno 40 minuti.
Da evitare perché potenzialmente tossici, irritanti, o dannosi a lungo termine:
-I misti preconfezionati di semi e frutta secca
-I bastoncini di semi e frutta
-Cachi
-Asparagi
-Le parti verdi e i germogli delle patate
-Proteine e grassi animali (carne, pesce)
-Omogeneizzati per bambini

Alimenti da somministrare in piccole quantità
Si possono fornire in piccole quantità, NON giornaliere:
– Formaggi magri
– Gli alimenti con un alto contenuto di liquidi, come le zuppe e le minestre, che in dosi eccessive possono causare problemi digestivi oltre a un falso senso di sazietà.
– Attenzione al mais. Le dosi giornaliere, o comunque eccessive, possono inibire seriamente l’assorbimento del calcio, a meno che non venga bilanciato con un’adeguata integrazione di calcio.
Non tutti i vegetali sono uguali
Per quanto si possano fornire quasi tutte le varietà di frutta e verdura, il loro valore nutrizionale è molto variabile.
Quelle che contengono gli elementi nutritivi più importanti per i pappagalli, come la Vitamina A, sono:
Carota, papaia, zucca, melone, albicocche, peperoni rossi dolci e piccanti, broccoli siciliani. cime di rapa, rughetta, tarassaco (o dente di leone)
Seguono: banana, frutto della passione, mela, pera, fichi d’India, melograno, fichi, agrumi, ananas, mango, kiwi, frutti di bosco, peperoni verdi dolci, patate (bollite e togliendo le parti verdi e i germogli), sedano, indivia, pomodori (solo quelli maturi e senza le foglie), indivia belga, cicoria.
Mentre, i vegetali come la lattuga, gli zucchini, i cetrioli, l’uva, il cocomero contengono poche sostanze nutritive utili.
Differenze tra diverse specie di Pappagalli
I Lori
Tutte le specie di Lori hanno bisogno di un’alimentazione specializzata, con un basso contenuto di ferro. In natura si nutrono principalmente di frutti freschi, polline e nettare che raccolgono con la lingua rivestita da papille particolarmente lunghe. In cattività non devono essere nutriti con i semi, perché non sono in grado di digerirli bene e si possono bloccare nel gozzo. I Lori dovrebbero essere alimentati con molta frutta e verdure fresche, cereali cotti, germogli e mangimi specifici: estrusi e nettare. Trattandosi per la maggior parte di alimenti che si deteriorano velocemente è particolarmente importante cambiarli durante la giornata, specialmente in estate, lavando bene tutte le ciotole.

Gli Ara
Rispetto alle altre specie, l’alimentazione degli Ara deve contenere una percentuale di grassi più alta, di circa il 15%
Ondulati e Calopsitte
Le specie che originano dalle zone molto aride, come gli Ondulati e le Calopsitte, spesso non accettano facilmente gli alimenti freschi. E’ bene comunque fornirgli regolarmente una varietà di frutta e verdure scegliendo quelle più nutrienti.
Consigli su come passare gradualmente da una dieta scorretta a una corretta
Per convertire da una dieta di soli semi ad una più variata e completa, bisogna procedere gradualmente. I pappagalli non devono mai venire affamati. Non bisogna togliergli i semi all’improvviso, ma iniziare ad offrirgli una grande varietà di cibi sani oltre ai semi. Molto spesso i pappagalli considerano una minaccia tutto quello che non conoscono, e questo può includere anche i cibi nuovi, verso i quali possono essere molto diffidenti.
Bisogna cercare di rendere stimolanti questi cibi, proponendogli una grande scelta con colori contrastanti, appendendo all’interno della gabbia o della voliera sedani interi, broccoli, carote, peperoni, ecc. con gli appositi spiedini o pinze, facendo attenzione a non far entrare i vegetali in contatto con le superfici zincate. Anche se all’inizio li distruggeranno solamente, inizieranno a sentire i diversi sapori e le consistenze.
Si possono mischiare gli estrusi o i cereali crudi ai semi, offrirgli dei semi freschi di melone, papaia, peperone, agrumi, oppure interessarli a frutti ricchi di semi come i fichi, i fichi d’India, i melograni, i frutti della passione. I pappagalli sono molto gregari e tendono a seguire i comportamenti del loro gruppo, e mangiare davanti a loro può stimolarli ad accettare lo stesso cibo.
I germogli possono essere un ottimo alimento per convertire ad un’alimentazione più sana i pappagalli abituati a mangiare solo semi.
Un altro metodo che può avere ottimi risultati, è quello di infilare dei semi di girasole in pezzi di mela, banana, peperoni, ecc. Per arrivare al seme cominceranno ad assaggiare anche il frutto dal quale lo estraggono.
In certi casi bisogna avere molta pazienza, e non bisogna scoraggiarsi se non si ottengono risultati immediati. A volte ci possono volere dei mesi prima che un pappagallo si decida ad accettare qualcosa di nuovo. Ma è necessario essere costanti, continuando a rendergli sempre interessanti e stimolanti i nuovi cibi. Provando per esempio a proporglieli in vari modi, interi, sminuzzati, grattati o appesi ed in diverse ore del giorno. Alcuni pappagalli accettano con entusiasmo un frutto la mattina, ma non lo toccano se gli viene dato il pomeriggio o viceversa.
Quando inizieranno a nutrirsi di cibi diversi, si potrà cominciare a ridurgli gradualmente i semi.
