Questo articolo tratterà dell’alimentazione delle tartarughe acquatiche onnivore più diffuse, tra cui Trachemys spp., Graptemys spp., Sternotherus spp., Pseudemys spp., Crysemys spp., Emys spp., Chinemys spp.
Le categorie delle tartarughe acquatiche
In base al tipo di alimentazione, le tartarughe acquatiche possono essere classificate in tre categorie:
carnivore
che si alimentano principalmente o quasi esclusivamente di animali vertebrati (pesci, anfibi, altri rettili, piccoli uccelli e micro mammiferi) e/o invertebrati (insetti e loro larve, granchi, gamberi, vermi, lumache, chiocciole, etc..).
vegetariane
il cui alimento principale o esclusivo sono vegetali e piante acquatiche, alghe e frutti.
onnivore
con regime alimentare intermedio ma, a seconda delle specie, con percentuali differenti a favore di alimenti vegetali piuttosto che animali. Molte tartarughe si nutrono anche di materiale organico in decomposizione come resti di animali morti, feci e scuti mutati di altre tartarughe.
Gli errori più comuni
Alimentare questi animali correttamente, rispettando un regime alimentare quanto più simile al naturale, è fondamentale per mantenerle in buona salute e a lungo. L’errore che più comunemente viene commesso è quello di fornir loro una monoalimentazione costituita in genere da piccoli crostacei acquatici essiccati o liofilizzati (gammaridi), o da pellettati galleggianti a base di farine di pesce e crostacei o di farine vegetali.
Alimentazione corretta
L’alimentazione delle tartarughe acquatiche onnivore deve essere, orientativamente, cosi organizzata:
60-70% alimenti di origine animale;
20-30% vegetali.
In particolare, sarà costituita da pesci interi, invertebrati (crostacei, insetti e loro larve, lombrichi), vegetali e, in piccola parte (max 30%), cibi industriali (pellettato per tartarughe e pesci da laghetto, alimenti umidi per cani e gatti).
Differenze a seconda della categoria della tartaruga
I tipi e le proporzioni dei cibi possono variare a seconda della specie che si alleva (Trachemys scripta adulte necessitano di una alimentazione fino al 50% o oltre composta da vegetali al contrario dei soggetti giovani che sono prevalentemente carnivori, mentre Graptemys spp. richiede percentuali minori, Pseudmeys spp. consumano grandi quantità di vegetali indipendentemente dall’ età, ecc…), per cui e’ bene informarsi sulle abitudini specifiche delle vostre tartarughe.
Cibi da evitare
E’ comunque importante che la dieta sia estremamente varia e bilanciata, ricordando che ci sono alcuni cibi che e’ bene evitare: insetti velenosi, piante velenose (tra cui l’ edera), latticini e tutti i derivati del latte, farinacei (pane, pasta…), biscotti, pizza, salumi, insaccati e tutti quei cibi che, pensandoci un attimo, le vostre tartarughe faticherebbero a trovare in natura.
Ogni quanto alimentare le tartarughe
Dato che le tartarughe hanno un transito intestinale molto lento (quasi tre giorni negli adulti di alcune specie), che comunque varia in relazione alla specie, età e condizioni di vita, e’ consigliato alimentare gli esemplari più giovani una volta al giorno lasciando un giorno di digiuno, mentre gli adulti possono essere alimentati ogni due o tre giorni, con maggiore frequenza in estate (o a temperature alte), diminuendola con l’abbassarsi della temperatura (soprattutto in inverno).
Pesce (2 volte a settimana)
In natura le tartarughe acquatiche onnivore si nutrono di pesci interi, vivi o morti, ingerendo quindi pelle, polpa e lisca. Per questo, in cattività, devono essere alimentate con pesci, vivi o morti, interi o a pezzettini, e proporzionati alle loro dimensioni.
E’ ovviamente di fondamentale importanza assicurarsi dell’origine e della freschezza del pesce utilizzato per l’alimentazione: deve essere sano e non presentare ascessi, ferite o segni che possano far presagire ad una malattia o infezioni che potrebbero essere trasmesse alla tartaruga.
Per facilitare le cose e’ possibile congelare (per periodi limitati) i piccoli pesciolini interi oppure i pezzettini sfilettati e scongelare qualche ora prima dell’ utilizzo la quantità necessaria (senza poi ricongelarla).
Se si utilizza pesce congelato e’ bene ricordarsi che con il tempo la tiaminasi, un enzima presente nel pesce (in grandi quantità nel pesce di mare), neutralizza la vitamina B1 (Tiamina) presente nel pesce e tende ad accumularsi nell’ organismo della tartaruga provocando alla lunga danni al sistema neurologico dovuti a carenze di vitamina B1.
E’ quindi opportuno integrare la dieta con cibi vegetali ad alto contenuto di vitamina B o con integratori vitaminici con opportuno dosaggio prescritto dal veterinario, oppure limitarsi saltuariamente ad utilizzare pesce congelato o che comunque lo sia da poco tempo, preferendo pesce fresco. E’ buona norma utilizzare pesce di acqua dolce, saltuariamente può essere somministrato anche pesce di mare.
lattarini o acquadelle
gambusie
trota
salmone
alborella o alburno
nasello
cefaletti
Da evitare tutti quei prodotti inscatolati come tonno o sardine, sia sott’ olio che al naturale visto il loro contenuto di tiaminasi, olio e conservanti.
Invertebrati (2 volte a settimana)
Crostacei, di taglia proporzionata alle dimensioni della tartaruga da alimentare, come Gamberi e Scampi.
Insetti e larve
Ne esistono una grande varietà alcuni altamente velenosi come le lucciole (i cui enzimi che provocano la bioluminescenza sono nocivi), altri da evitare come cimici, api, vespe e formiche che in grande quantità possono risultare irritanti o tossici.
In generale tutti gli insetti colorati soprattutto rossi sono sconsigliati. Anche i bigattini (Sarcophaga canaria) sono da evitare in quanto ricchi di sostanze di rifiuto.
E’ bene ricordare che gran parte degli insetti sono ricchi di fosforo, poveri di calcio e sono spesso rivestiti di chitina che li rende abbastanza indigeribili quindi meglio non abbondare. Gli insetti più diffusi e facili da allevare sono:
Grilli (Acheta domestica, Grillus assimilis, ecc…) sono ricchi di fosforo e con poco grasso e chitina, necessitano di essere “caricati” 24 ore prima.
Camole della farina (Tenebrio molitor) e kaimani (Zophobas morio) sono costituiti da un rivestimento chitinoso poco digeribile, e’ consigliabile dare alle tartarughe le pupe di questi insetti che sono molto appetite oppure le larve più chiare che hanno appena mutato.
Camole del miele (Galleria mellonella) sono molto grasse e poco digeribili.
Cavallette e locuste : molto simili ai grilli come proprietà nutritive, adatte ai soggetti più grandi poichè sono molto più chitinose e dure.
Lombrichi : sono molto nutrienti e ricchi di calcio e ferro ma possono vivere in terreni concimati e trattati con pesticidi per cui e’ bene fare molta attenzione alla loro provenienza.
Blatte (Granfodorrina) e bachi da seta (Bombyx mori)
E’ importante che questi animali se catturati provengano da zone controllate che non siano state trattate con pesticidi e simili. E’ consigliato “caricare” i grilli e gli altri insetti almeno 24 ore prima (operazione di gut-loading) alimentandoli con cibi spolverati con carbonato di calcio in modo da aumentare la loro quantità di calcio e renderli più bilanciati nutrizionalmente. Per gli individui appena nati sono un ottimo alimento larve di zanzare e grilli appena schiusi.
Verdura (tutti i giorni)
Fondamentali per l’apporto di vitamine, fibre e calcio sono un ottimo integratore per la dieta delle vostre tartarughe. In natura l’apporto in vegetali è costituito prevalentemente da piante acquatiche e alghe.
La verdura deve occupare dal 30% al 50% o più della dieta a seconda della specie e dell’età ed è importante che abbia un buon rapporto Ca/P (in favore del calcio) e sia ricca di vitamine e fibre per favorire la motilità intestinale. Vanno somministrate crude e ben lavate. Le verdure che sono meglio indicate sono:
Tarassaco (dente di leone o soffione)
Cicoria
Cicoria selvatica
Lattuga romana
Rucola
Radicchio
Crescione
Erba medica
Erbe di campo
Trifoglio
Tra le piante acquatiche che è possibile somministrare:
Lenticchie d’acqua (sicuramente i vegetali più graditi soprattutto nei giovani ma da offrire saltuariamente)
Giacinto
Cabomba
Elodea
Esistono poi verdure evitabili e sconsigliate: pomodori (ricco di ossalati e le foglie sono velenose), spinaci e prezzemolo (che contengono acido ossalico che trasforma il calcio in calcio ossalato non assimilabile dall’ organismo), cavoli e broccoli (alimenti gozzigeni sequestranti dello iodio), lattuga classica (scarso rapporto Ca/P), zucchine, mais, carote, piante aromatiche e legumi (contengono una quantità elevata di proteine vegetali) ecc…
Come già accennato, gli individui più piccoli spesso sono molto restii a mangiare verdura e vegetali: bisogna, perciò, cercare di forzarli perchè sono essenziali alla loro crescita. Un trucco e’ quello di dare piccole dosi di carne o pesce mischiata con la verdura in modo da farle adattare al sapore e col passare del tempo aumentare sempre di più la quantità di verdura e diminuire quello della carne/pesce, secondo le esigenze di ogni specie.
Carne (una volta al mese)
Le carni hanno un alto contenuto proteico e soprattutto di grassi. In natura capita che alcune specie di tartarughe si cibino occasionalmente di piccoli roditori, rane (anche i loro girini) e carcasse di piccoli mammiferi. La carne contiene alti livelli di vitamina B ma ha contenuti proteici e di grassi troppo elevati. Al posto della carne, sarebbe piuttosto preferibile fornire del fegato ricco di vitamina A e altri elementi fondamentali. E’ possibile congelarlo in pezzettini e scongelare la razione che serve qualche ora prima.
Sconsigliate le carni rosse, difficilmente digeribili e troppo ricche di grassi, cibi in scatola per gatti e cani, tutti i salumi e gli insaccati poichè hanno al loro interno molti conservanti e sono molto grassi.
Cibi secchi (preferibilmente no)
Si tratta di pesciolini secchi, gamberetti liofilizzati (gammarus) e cibo in pellet che non sono assolutamente consigliati come alimentazione base. I gammarus sono poveri di sostanze nutritive, calcio, ricchi di chitina e spesso veicoli di gravi malattie alle tartarughe. Si dovrebbe evitare la somministrazione di tali alimenti o comunque ridurli a somministrazioni davvero sporadiche. In alternativa i cibi in pellet (solo se di buona marca) possono costituire una percentuale della alimentazione ma non superiore al 20% o occasionalmente in caso di viaggi o durante le vacanze.
E’ importante tenere a mente che…
- Una dieta ben equilibrata necessita raramente di ulteriori integratori che comunque possono essere somministrati settimanalmente con parere veterinario esperto in rettili che, dopo averlo messo a conoscenza della dieta della tartaruga e dopo accurati esami all’ animale, valuterà se intervenire ulteriormente per non creare un eccesso di minerali, fibre e vitamine (ipervitaminosi) che può risultare altrettanto letale quanto una loro carenza.
- L’apporto della luce solare (o in alternativa di neon UVB) diretta e non filtrata da vetri o plexiglas e’ assolutamente fondamentale quanto una dieta varia e bilanciata.
