Consigli su come gestire e nutrire un Drago Barbuto e su come allestire un terrario per questo splendido rettile.

Il Drago Barbuto (Pogona vitticeps) è un sauro originario dell’Australia centrale e deve il suo nome alle scaglie a forma di spine acuminate localizzate a livello della giogaia (la pelle “pendente” dal collo) e nella parte laterale del tronco. È un animale diurno.

Gli esemplari in commercio sono tutti riprodotti in cattività, quindi abituati alla vita da terrario e facilmente allevabili.

DIMENSIONI

Gli esemplari maschi di Pogona sono più grandi delle femmine e possono raggiungere i 50 cm.

LONGEVITÀ

Un Drago Barbuto può vivere fino a 20 anni.

RIPRODUZIONE

Le Pogona vitticeps raggiungono la maturità sessuale durante il primo-secondo anno di vita e dopo circa 6 settimane dall’accoppiamento la femmina depone dalle 11 alle 30 uova per covata in nidi scavati nella sabbia. La schiusa avviene in 60-80 giorni.

TERRARIO

Il terrario di un Drago Barbuto dev’essere abbastanza spazioso, con pareti lisce (in vetro, plexiglas, plastica, fibra di vetro) che possano essere pulite facilmente e con griglie di ventilazione poste in basso e in alto su due pareti opposte per un buon ricambio d’aria.
Le Pogone sono esemplari molto territoriali, per cui due maschi non possono vivere nello stesso ambiente a causa della loro aggressività. Al contrario, un maschio può tranquillamente convivere con una o due femmine, sempre se la grandezza del terrario lo permette.

Il terrario ideale dovrebbe replicare, per quanto possibile, il normale habitat naturale del Drago Barbuto. Non devono mancare gli arricchimenti ambientali, per esempio dei nascondigli, indispensabili per il suo benessere.

Temperatura del Terrario

Come tutti i rettili, le Pogone regolano la loro temperatura corporea in base a fonti di calore esterne, quindi è necessario che nel terrario siano presenti lampade riscaldanti (a infrarossi o in ceramica) in grado di creare un gradiente di temperatura caldo-freddo che aumenta man mano ci si allontana dalla fonte di calore. In questo modo, l’animale può regolare la propria temperatura corporea scegliendo quella più ottimale.

Il range di temperatura ottimale alla quale un rettile può mantenere la propria temperatura corporea entro i limiti fisiologici è detto POTZ (Preferred Optimal Temperature Zone). La temperatura ideale per una Pogona va dai 40-43°C in corrispondenza della fonte di calore (il cosiddetto “punto caldo”) ai 25°C della zona più fredda.
Durante la notte la temperatura può scendere anche a 22-25°C.

La temperatura dell’ambiente può essere controllata mediante termometri e termostati collegati alle lampade. Temperature troppo basse non permettono di sostenere le attività metaboliche, tra cui la digestione e la funzionalità del sistema immunitario, e possono portare allo sviluppo di diverse patologie.

Tutte le fonti di riscaldamento non devono essere poste a diretto contatto con l’animale, in quanto potrebbero causare ustioni, anche gravi.

Umidità del Terrario

Un corretto tasso di umidità del terrario è fondamentale per garantire una salute ottimale alla Pogona. Essendo deserticoli, questo animale necessita di bassi livelli di umidità (30-40% di giorno, 50-65% di notte), che possono essere monitorati tramite l’uso di un igrometro.
Condizioni di bassa umidità possono provocare disidratazione negli esemplari più giovani, con conseguenti problemi di muta (disecdisi) e possibile necrosi delle parti declivi del corpo, tra cui coda e dita delle zampe.

Substrato

Anche la scelta del substrato del terrario è molto importante per la salute del rettile.
All’inizio si può optare per l’utilizzo, molto economico, della carta (giornali vecchi, carta da pacchi, carta assorbente) grazie alla quale è possibile controllare facilmente le deiezioni. L’utilizzo di segatura e trucioli porta ad un aumento dell’assorbimento dell’umidità, ma la pulizia diventerà più complessa.
Per un aspetto più naturale si potrebbe utilizzare sabbia o ghiaia fine, anche se, ingeriti, potrebbero causare occlusioni intestinali.

Corteccia, fibra di noce di cocco e materiali simili, sono scarsamente assorbenti e se ingeriti sono pericolosi; potrebbero inoltre diventare degli ottimi nascondigli per le prede.

FOTOPERIODO

Le Pogone, giornalmente, necessitano di 12-14 ore di luce durante l’estate, di 9 ore di luce durante l’inverno e di 10 ore di luce in autunno e primavera.

Un numero maggiore di ore di illuminazione causerebbe uno stress eccessivo all’animale, e comprometterebbe il suo stato di salute.

Oltre alle lampade che servono a riscaldare c’è bisogno di utilizzare delle lampade a spettro completo, che emettano radiazioni ultraviolette A e B. I raggi UVA sono impercettibili all’occhio umano, ma stimolano il rettile a compiere normali comportamenti alimentari e riproduttivi. I raggi UVB sono ancora più importanti: stimolano la sintesi della vitamina D, indispensabile per l’assorbimento del calcio assunto con l’alimentazione. Queste lampade vanno collocate all’interno del terrario in modo da permetterne l’assorbimento, in quanto il vetro blocca quasi completamente le radiazioni ultraviolette.

L’ALIMENTAZIONE DEL DRAGO BARBUTO

La Pogona è un animale diurno e onnivoro; si nutre principalmente di piccoli invertebrati e vegetali (frutta, fiori e foglie).

I piccoli mangiano essenzialmente insetti, ma con la crescita cominciano a consumare anche vegetali ricchi in calcio e poveri di fosforo e di sostanze nocive, come gli ossalati.

Le verdure di base che si possono somministrare a un Drago Barbuto sono:

– scarole
– indivia
– erba medica
– tarassaco

in quantità minori, in quanto ricchi di ossalati, possiamo servire:

– cavolo cinese
-cavolo cappuccio
– lattuga scura
– prezzemolo
– bietole
– spinaci

Si sconsiglia invece la somministrazione di:
– lattuga iceberg
– cavolo

La maggior parte degli insetti (fonte di proteine) allevati commercialmente sono carenti di diversi nutrienti, tra cui calcio, tiamina (vitamina B1), vitamina A e vitamina E.
Nonostante le Pogone assimilino questi nutrienti dalla dieta vegetale, si consiglia sempre il cosiddetto “gut-loading”, o carico intestinale, che prevede la somministrazione di calcio e vitamine direttamente agli insetti; questo permette una assimilazione di tutte le sostanze nutritive anche attraverso l’ingestione dei soli insetti. Gli insetti ideali per la dieta della Pogona sono grilli, scarafaggi e larve di mosca soldato. Gli insetti che dovrebbero essere utilizzati con più parsimonia a causa del loro contenuto di grassi includono anche le camole del miele e le camole della farina.

LA BRUMA

Molti rettili attraversano un periodo in cui sono meno attivi durante l’inverno, simile al letargo di altre specie. I loro appetiti diminuiranno; l’importante è assicurarsi che rimangano idratati.
I Draghi Barbuti ottengono la maggior parte della loro acqua dal cibo e potrebbero avere difficoltà ad abbeverarsi da una ciotola. Nebulizzare la parete di vetro per permettere loro di bere le goccioline quando sono attivi è una tattica comune per garantire l’idratazione.

PATOLOGIE COMUNI NELLE POGONE

Obesità

Molti animali in cattività di ogni tipo soffrono di obesità. La cosa migliore per un drago barbuto obeso è nutrirlo solo con specie di insetti magri. L’obesità può causare insufficienza epatica, portando anche a morte l’animale.

Anoressia

L’anoressia è un sintomo aspecifico che ha diverse cause:

  • errata alimentazione;
  • patologie infettive di natura virale o batterica;
  • patologie parassitarie (endoparassiti o ectoparassiti);
  • patologie: la stasi follicolare e/o la ritenzione di uova sono patologi frequenti nelle femmine, soprattutto con parametri ambientali e/o alimentazione priva di integrazione di calcio;
  • MOM: la malattia osteometabolica è una patologia multifattoriale che porta a rachitismo nei soggetti giovani e a osteoporosi/osteomalacia nei soggetti adulti. È associata a un deficit nutrizionale, gestionale e/o a enteropatie e nefropatie. Questa patologia causa una deformazione delle strutture ossee e secondaria alterazione della normale funzionalità del sistema scheletrico. I soggetti giovani e in crescita, avendo maggiori richieste di calcio, sono maggiormente colpiti.

PRIMA VISITA E CONTROLLI

Se acquistate un Drago Barbuto è sempre bene effettuare una visita da un veterinario di animali non convenzionali e successivamente effettuare almeno una visita di controllo all’anno.

La prima visita permette di valutare lo stato clinico del soggetto appena acquistato: sarà importante controllare la cute dell’animale per escludere l’eventuale presenza di acari ed effettuare un esame coprologico per escludere la presenza di parassiti intestinali, tra cui nematodi o flagellati. I Draghi Barbuti sono soggetti anche a malattie infettive, alcune delle quali possono causare una sintomatologia neurologica importante; è quindi altamente consigliato un periodo di quarantena prima di inserire il nuovo soggetto in allevamento.

La Dottoressa Cecilia Mancazzo, Medico Veterinario.

L’Autore dell’articolo

Dottoressa Cecilia Mancazzo

Master di II Livello in Riproduzione, Management, Patolgoia e Terapia degli Animali Non Convenzionali.

Summary
Pogona vitticeps (Drago barbuto, Pogona) | Gestione, Terrario e Alimentazione
Article Name
Pogona vitticeps (Drago barbuto, Pogona) | Gestione, Terrario e Alimentazione
Description
Consigli su come gestire e nutrire un Drago Barbuto e su come allestire un terrario per questo splendido rettile.
Author
Publisher Name
Cnetro Veterinario Specialistico
Publisher Logo