Come gestire al meglio il terrario di un'Iguana.
L’Iguana dai Tubercoli
Tra le numerose specie di rettili domestici l’Iguana dai tubercoli (Iguana iguana), meglio conosciuta come “Iguana verde” o semplicemente “Iguana”, è sicuramente una delle più diffuse e apprezzate dagli appassionati di terrariofilia. La sua indole mite ed amichevole, la sua alimentazione quasi totalmente vegetariana e la relativa semplicità di gestione hanno contribuito a rendere questo animale uno dei sauri più frequentemente allevati come pet.
Ciò non vuol dire che si tratti di una specie poco impegnativa: come tutti i rettili anche l’Iguana ha delle necessità gestionali e alimentari molto specifiche; prima di acquistarne una è quindi indispensabile documentarsi accuratamente ed essere certi di poterle garantire tutto ciò di cui avrà bisogno per mantenerla in buona salute e assicurargli una vita lunga e felice.
L’Iguana dai tubercoli è una specie originaria delle foreste pluviali del Sud America. In natura raggiunge dimensioni considerevoli: gli esemplari adulti arrivano anche a 2,5 metri di lunghezza per 6-7 Kg di peso. Le Iguane nate in cattività sono invece generalmente più piccole e difficilmente superano i 150 cm (solo pochi esemplari arrivano ai 2 metri) e da adulte raggiungono un peso di 4-5 Kg al massimo. Si tratta di un sauro semi-arboricolo dalle abitudini diurne: le Iguane che vivono nelle foreste tropicali sono solite trascorrere le notti all’interno di tane scavate nel terreno per poi arrampicarsi sui rami degli alberi quando sorge il sole. Qui si nutrono di foglie, fiori e frutta durante tutta la mattina, dopo di che amano crogiolarsi al sole nelle ore più calde del giorno per riposarsi e digerire. Alle Iguane allevate in ambiente domestico dovrebbe essere garantita la possibilità di aver una routine quotidiana quanto più simile possibile a quella delle loro cugine selvatiche. Per fare ciò sarà indispensabile predisporre innanzitutto un terrario di dimensioni adeguate.
Il Terrario
La salute e il benessere di un’Iguana domestica sono indissolubilmente legati alla corretta gestione del terrario in cui vive. Le Iguane, come del resto tutti i rettili, hanno delle esigenze termiche e microclimatiche peculiari. Il terrario per un’Iguana dovrebbe essere concepito in maniera tale da avvicinarsi il più possibile a una riproduzione in miniatura di un piccolo pezzo del suo habitat naturale, ovvero una foresta tropicale.
Tra gli aspetti più importanti da prendere subito in considerazione ci sono la forma e le dimensioni del terrario.
Al giorno d’oggi è possibile reperire in commercio una vasta gamma modelli, estremamente diversificati per materiali di costruzione, complessità e costi, ma per gli appassionati di fai da te è possibile anche costruirsene uno fatto in casa, purché concepito in modo da garantire una corretta gestione dei parametri microclimatici. Per chi decide di acquistare un’Iguana non è necessario procurarsi fin da subito un terrario mastodontico. Tuttavia anche chi sceglie di cominciare con un “alloggio” più piccolo e versatile prima o poi dovrà inevitabilmente fare i conti con le dimensioni ragguardevoli che questi rettili riescono a raggiungere e di conseguenza dovrà essere preparato a procurarsi uno o più terrari di dimensioni maggiori in futuro, man mano che l’animale crescerà. Se non si ha la certezza assoluta di poter gestire un terrario di grandi dimensioni, sia in termini logistici che economici, allora meglio optare per un altro tipo rettile.
Indipendentemente dalla grandezza, il terrario di un’Iguana dovrebbe sempre essere più sviluppato in altezza che in larghezza. l’Iguana è un rettile arboricolo e in natura ama arrampicarsi sui rami alti per mangiare e riposare. Un terrario basso, progettato senza questi presupposti, costringerebbe l’Iguana a stare perennemente “al suolo”, cosa che significherebbe condannarla a uno stile di vita completamente diverso da quello che condurrebbe nel suo habitat. Il povero rettile si sentirebbe costantemente in una posizione di vulnerabilità senza poter far nulla a riguardo e ciò sarebbe una grossa fonte di stress.
Per consentire alla nostra Iguana di arrampicarsi sarà necessario predisporre all’interno del terrario anche alcuni rami di dimensioni tali da garantire una presa sufficientemente salda alle sue dita. Altrettanto importante sarà però assicurarsi che i rami all’interno del terrario siano fissati adeguatamente e con estrema cura per evitare che spostandosi cadano sul rettile, schiacciandolo o ferendolo gravemente.
Per scegliere rami del giusto spessore si può prendere come punto di riferimento il diametro del cinto scapolare dell’animale. Sarà importante inoltre scegliere legni che non possano in alcun modo nuocere all’Iguana.
Possono essere considerati sicuri i legni degli alberi da frutta. Vanno invece evitati i legni resinosi come quelli di abete o di pino, e quelli contenenti lattice.
Oltre a uno o più rami inclinati di varie angolazioni rispetto al pavimento del terrario, sarà opportuno predisporre anche almeno un ramo orizzontale o una mensola sospesa in un punto alto del terrario, facilmente raggiungibile dall’iguana e vicino alle lampade UVB e riscaldanti. Offriremo così al nostro rettile un ottimo punto di basking, ovvero la zona dove potrà stazionare per “prendere il sole” e riscaldarsi.
Come substrato per il fondo del terrario è possibile utilizzare diversi tipi di materiali. Il substrato più igienico, sicuro e facile da gestire è rappresentato dai fogli di carta di giornale. Sebbene poco apprezzabili a livello estetico questi rimangono comunque la scelta migliore per terraristi alle prime armi o per animali malati, in convalescenza o in quarantena.
Se si vorrà optare per qualcosa di più “naturalistico” una buona alternativa è costituita dai tappetini di erba sintetica: sono facilmente lavabili e pratici da gestire, hanno un aspetto più gradevole e costi abbordabili. Sono invece sconsigliabili tutti i substrati a granulometria fine come tutolo di mais, qualsiasi forma di ghiaia, argille e corteccia fine. L’iguana è di fatto un rettile abbastanza curioso che tende spesso ad “assaggiare” molti degli oggetti che si trovano a portata di bocca. Materiali come questi se ingeriti dall’iguana possono causare blocchi intestinali anche fatali e richiedono molto spesso interventi chirurgici per la loro rimozione, motivo per cui sono assolutamente da evitare. La torba di sfango e la fibra di cocco, substrati ampiamente utilizzati in terrariofilia, sono un po’ più sicuri ma dovranno comunque essere utilizzati con cautela e sarà importante sincerarsi che l’Iguana non provi ad assaggiarli. Per gli stessi motivi è assolutamente controindicato arredare il terrario con piante finte in plastica (così come anche piante vere inappropriate) poiché l’iguana proverà sicuramente a mangiarle.
Acqua e Umidità
Come tutte le specie originarie di territori con climi tropicali l’Iguana necessita di un ambiente caldo e molto umido. Per questo motivo un accessorio molto utile per chiunque si approcci all’allevamento di questi rettili è l’igrometro ovvero uno strumento che misura l’umidità dell’ambiente. Questa dovrebbe sempre essere mantenuta tra il 65% e il 90%.
Sono disponibili in commercio diversi tipi di igrometri e di termo-igrometri (questi ultimi misurano contemporaneamente i livelli di temperatura e umidità).
In un terrario per Iguana dovrebbe sempre essere presente una vasca d’acqua abbastanza capiente, da consentire al rettile di immergersi completamente ogni volta che lo desideri. L’iguana, infatti, ama molto fare il bagno.
Sarà necessario predisporre oltre alla vasca anche un sistema che gli consenta di entrare e uscire a suo piacimento senza fatica. Un ramo o una grossa radice opportunamente trattati per renderli impermeabili andranno benissimo. La presenza della vasca servirà anche a mantenere il tasso di umidità del terrario sufficientemente alto. Questo risultato si ottiene facilmente posizionando la vasca in corrispondenza di una fonte di calore (per es. sotto una lampada a raggi infrarossi o sopra un tappetino riscaldante). In questo modo si avrà un’evaporazione costante che garantirà un continuo scambio di molecole d’acqua tra la vasca e l’aria all’interno del terrario. Se questo non dovesse essere sufficiente a mantenere l’umidità a livelli ottimali si può eventualmente ricorrere a un nebulizzatore riempito di acqua calda che verrà utilizzato per nebulizzare regolarmente le pareti del terrario.
È molto importante che la vasca sia costruita e posizionata in modo tale da rendere le operazioni di svuotamento e pulizia più semplici possibile: l’iguana produce quasi sempre feci e urati mentre staziona all’interno della vasca per cui l’acqua si sporcherà molto rapidamente; di conseguenza per mantenere un adeguato livello di igiene è indispensabile che la vasca venga svuotata e l’acqua rinnovata almeno ogni 2-3 giorni.
Temperatura
Come tutti i rettili l’Iguana è un animale ectotermico, ovvero non è in grado di regolare autonomamente la sua temperatura corporea ma ha bisogno di esporsi a fonti di calore ambientali per mantenerla stabile
La temperatura ideale alla quale questo sauro dovrebbe essere esposto per garantire al meglio il corretto funzionamento del suo metabolismo va dai 35° ai 27°, fino a un minimo di 22° durante le ore notturne. La temperatura all’interno del terrario però non dovrebbe essere uniforme, ma soggetta a variazioni graduali tra i diversi punti e soprattutto tra le ore diurne e quelle notturne. Avremo così un gradiente termico che consentirà al rettile di poter sempre scegliere la temperatura alla quale esporsi a seconda delle sue necessità fisiologiche.
Per mantenere la temperatura all’interno del terrario a livelli ottimali si potrà ricorrere a vari sistemi. Innanzitutto per garantire una corretta gestione di questi parametri si dovrà tenere conto delle abitudini dell’Iguana nel suo habitat. Questa specie tende a salire sugli alberi per riscaldarsi, esponendo alla luce solare diretta sempre e solo la parte dorsale del suo corpo, per poi scendere al suolo dove si rifugia all’interno di tane scavate nel terreno per dormire. Si capisce facilmente quindi come questo rettile sia “progettato” per ricevere calore sempre dall’alto, mai dal basso, per cui sarebbe un errore ricorrere a tappetini o cavetti radianti per risaldare il terrario. L’unico tappetino utilizzabile in un terrario da Iguana è quello posizionato sotto la vasca d’acqua per consentire la regolare umidificazione dell’aria.
Sono inoltre assolutamente vietate le cosiddette “rocce calde”, accessori da terrario facilmente reperibili in molti negozi per animali e siti specializzati che hanno l’aspetto di rocce naturali ma si riscaldano (raggiungendo a volte anche temperature superiori a 40°) grazie a delle resistenze elettriche presenti all’interno, e che risultano assolutamente controindicate per questo genere di rettili. Un loro malfunzionamento può causare un surriscaldamento che esporrebbe l’animale al rischio di pericolosissime ustioni. Inoltre, se l’iguana staziona a lunga sulla roccia o nelle vicinanze di essa il suo addome riceverà una quantità di calore eccessiva e totalmente innaturale che porterà inevitabilmente a squilibri della flora batterica dell’apparato gastro-enterico e conseguenti disturbi digestivi.
Il modo migliore e più naturale per riscaldare il terrario di un Iguana è ricorrere a lampade riscaldanti. Indipendentemente dal tipo di lampada è fondamentale che queste vengano sempre posizionate in alto in modo da garantire un irraggiamento esclusivamente verticale. Questo imiterà perfettamente l’effetto riscaldante naturale del sole sul corpo dell’animale. Esistono in commercio diversi tipi di lampade riscaldanti. Tra le più comuni troviamo quelle a raggi infrarossi che emettono sia luce che calore ma che possono essere lasciate in funzione anche di notte perché la lunghezza d’onda del tipo di luce che producono non disturba il rettile durante il riposo notturno. In alternativa si può ricorrere alle normali lampadine a incandescenza, dai costi più contenuti, ma che al contrario delle prime andranno spente durante la notte per non disturbare il sonno dell’iguana; per garantire il mantenimento della temperatura durante le ore notturne sarà quindi necessario ricorrere ad altri sistemi. Esistono anche delle lampade in vetroceramica che emettono solo calore. Questo tipo di lampade tende però a seccare molto l’aria, quindi renderanno più complessa la gestione del livello di umidità. Qualsiasi tipo di lampada riscaldante andrà sempre posizionato a una distanza di circa 20-25 cm dal punto più alto raggiungibile dall’animale per evitare le ustioni, e andrà sempre “ingabbiata”, cioè protetta da una rete o da dispositivi di protezione analoghi che impediscano al rettile di entrare in contatto accidentalmente o volontariamente con la superfice incandescente.
Per una corretta gestione della temperatura sarà indispensabile un monitoraggio più accurato possibile, che ci permetterà di conoscerne il valore nei diversi punti del terrario. Per fare questo è possibile utilizzare una o più sonde termometriche collegate a un display che mostrerà la temperatura registrata nel punto in cui la sonda viene posizionata. In alternativa esistono in commercio dei rilevatori laser che danno un’indicazione abbastanza accurata della temperatura del punto in cui il raggio laser viene puntato.
Per semplificare notevolmente la gestione delle temperature all’interno del terrario si possono utilizzare vari tipi di termostati, che regoleranno il funzionamento dei sistemi di riscaldamento in base alla temperatura che si vorrà ottenere.
Illuminazione e fotoperiodo
L’Iguana è un rettile eliotropo, ovvero ha la necessità di esporsi al sole tutti i giorni per diverse ore per ricevere non solo calore, ma anche raggi UVA e UVB, che giocano un ruolo importantissimo nella regolazione dei suoi processi metabolici. Gli UVB in particolare sono fondamentali per convertire la vitamina D dalla sua forma inattiva in quella biologicamente attiva. Questa vitamina è il più importante cofattore coinvolto nel metabolismo del calcio nei rettili. Va da sé quindi che la mancanza di esposizione ai raggi UVB causerà inevitabilmente gravi scompensi metabolici e patologie come la MOM (malattia osteo-metabolica).
Per questo motivo il terrario della nostra Iguana oltre che di mezzi di riscaldamento dovrà essere corredato anche di un sistema di lampade che garantiscano la giusta dose quotidiana di UV.
Esistono in commercio diversi tipi di lampade che emettono calore, raggi UVA/UVB o entrambi. Per quanto pratiche ed efficienti, questo tipo di lampade non possono essere termostatate; sarà quindi necessario sceglierne con estrema cautela il wattaggio. Il loro utilizzo è comunque sconsigliato per terrari di dimensioni medie o piccole.
Se si preferirà optare per un sistema più semplice ma altrettanto efficace si potrà ricorrere ai classici tubi al neon emettenti UVB in combinazione con lampade a infrarossi o in vetroceramica.
Qualunque soluzione si scelga di adottare è molto importante che l’irraggiamento di UV sia diretto, e che tra il rettile e le lampade non siano interposti pannelli di vetro o plexiglass che schermerebbero i raggi UV, vanificando la funzione delle lampade. Anche in questo caso esistono in commercio numerosi modelli, differenti per forma e dimensioni, intensità di emissione e durabilità.
Per un’Iguana andrebbero utilizzate lampade con un’emissione UVB almeno del 5%, che andranno posizionate a una distanza non superiore a 30 cm dal punto di basking dell’animale: se troppo lontane l’efficacia dell’irraggiamento diminuisce considerevolmente.
Altro aspetto fondamentale delle lampade UV è che la loro efficacia è sempre limitata nel tempo, indipendentemente dalla marca e dal modello. Ciò significa che dopo un tot di mesi (generalmente 6-8) l’emissione di raggi UVB inizia a diminuire. Per questo motivo tali lampade vanno periodicamente sostituite, ed è buona abitudine tenerne sempre una o due di riserva pronte all’uso qualora se ne fulmini una.
Il punto per il basking, ovvero l’area irraggiata in maniera diretta dalle lampade UV, dovrebbe essere ampio abbastanza da contenere tutto il corpo dell’animale. Nel caso di grandi rettili, come appunto un’Iguana adulta, è sempre consigliabile affiancare più lampade tra loro in modo da “allargare” lo spot di basking. Per quanto riguarda il posizionamento delle lampade UV valgono le stesse considerazioni fatte per quelle riscaldanti: esse andranno sempre posizionate “sopra” l’animale (in modo che l’irraggiamento sia sempre verticale) e mai in posizione laterale, per prevenire danni alle retine.
Va da sé che tutti gli elementi elettrici inseriti all’interno del terrario (cavi, supporti per lampade e tubi al neon, gruppo accenditore ecc.) dovranno essere progettati per resistere all’alto tasso di umidità a cui saranno esposti. Normalmente questo aspetto non costituisce un problema poiché gli strumenti concepiti per la terraristica hanno delle specifiche costruttive che li rendono idonei a soddisfare questi presupposti.
Per quanto riguarda il fotoperiodo (ovvero il numero di ore di luce a cui l’animale viene esposto durante la giornata) un’Iguana dovrebbe poter ricevere almeno dalle 9 alle 12 ore di luce al giorno. Il tipo e l’intensità dell’illuminazione è altrettanto importante.
Non è infrequente che oltre alle lampade UV si rendano necessaria anche una o più lampade normali a luce bianca per garantire un’adeguata illuminazione del terrario: durante le ore diurne il terrario dovrebbe sempre ben illuminato. È dimostrato infatti che Iguane tenute in condizioni di illuminazione insufficiente e/o con un fotoperiodo troppo ridotto tendono a mangiare poco e a rimanere per la maggior parte del tempo apatiche e letargiche, condizione che predispone a vari tipi di problemi di salute.

L’Autore dell’Articolo
Socio SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici).
Membro del comitato tecnico-scientifico del Museo della Fauna di Messina.

