COSA E’?

Il dotto arterioso è un vaso sanguigno che nella vita fetale mette in comunicazione l’arteria polmonare con l’aorta discendente: attraverso questo dotto, il sangue ossigenato dalla placenta raggiunge la parte destra del cuore e attraverso il forame ovale che si trova tra i due atrii raggiunge l’atrio sinistro, da qui il ventricolo sinistro e quindi l’aorta. Dal ventricolo destro invece il sangue passa nel tronco polmonare ma non raggiunge i polmoni in quanto nel feto che non respira le pressioni a livello di distretto polmonare sono molto elevate (gli alveoli sono collassati), per cui il sangue dal tronco polmonare passa in aorta attraverso il dotto.

Il sangue meno ossigenato derivante dal ventricolo destro viene convogliato verso i distretti posteriori del corpo del feto e verso l’arteria ombelicale; il sangue più ossigenato invece raggiunge i distretti anteriori.

COSA FA CHIUDERE IL DOTTO ALLA NASCITA?

– fattori genetici (ecco perchè soprattutto colpito, tra le razze canine, il Pastore tedesco ed in particolare le femmine)

– evoluzione embriologica: i nati prematuri sono più a rischio di mancata chiusura del dotto arterioso

Nel cane in genere il dotto si chiude entro i primi 6-7 giorni di vita, trasformandosi in una struttura fibrosa.

Razze più colpite oltre al Pastore tedesco sono Doberman, Yorkshire terrier, Barboncino, Maltese.

Nel gatto la patologia è meno frequente rispetto al cane: provata solo una certa familiarità. Razza più colpita quella Siamese, nessuna predisposizione di sesso.

SINTOMI

Alla visita clinica il medico veterinario ausculta nel cucciolo un soffio continuo tipico sotto l’ascella sinistra, indicativo del continuo passaggio di sangue dall’aorta discendente all’arteria polmonare attraverso il dotto arterioso che non si è chiuso dopo la nascita. Il proprietario può notare che il cucciolo è restio a giocare, appare sempre stanco, può avere tosse.

DIAGNOSI

La radiografia del torace permette di valutare lo stato di iperafflusso di sangue nei vasi polmonari per il continuo passaggio di sangue “in più”  in arteria polmonare.

L’esame di elezione per la diagnosi di un dotto arterioso pervio (PDA) è l’esame ecocardiografico. Esso permette di:

– fare diagnosi differenziale con altre patologie cardiache congenite che danno lo stesso tipo di soffio all’auscultazione come il difetto interventricolare associato all’insufficienza aortica

– di escludere e /o confermare patologie cardiache associate al PDA

– di valutare la morfologia e le dimensioni del dotto (che può essere più o meno grande)

– di effettuare una valutazione prechirurgica (livello di gravità, dimensioni del dotto, disfunzione ventricolare sinistra presente o meno)

L’elettrocardiogramma di superficie ed il monitoraggio Holter servono ad escludere eventuali anomalie del ritmo.

TERAPIA

Il trattamento chirurgico atto alla chiusura del dotto è sempre possibile ed auspicabile se non vi è stata inversione del flusso ematico attraverso il dotto stesso.

Se il paziente pesa meno di 3 Kg e il dotto ha un diametro superiore ai 18 mm si sceglie l’approccio chirurgico toracico classico con legatura del dotto e sua chiusura.

Per soggetti di peso superiore, in condizioni generali critiche e/o con dotti di piccole dimensioni si può optare per una chirurgia mininvasiva (senza apertura del torace) per via percutanea, tramite l’inserimento nel dotto di nuovi dispositivi (per es. Amplatzer) che non permettono più il flusso di sangue al suo interno.

Superato l’intervento chirurgico, il paziente ha ottime prospettive di vita e la possibilità di condurla non assumendo alcun farmaco.

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Dotto arterioso pervio in cani e gatti (PDA)
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Sintomi e trattamento della chiusura del dotto arterioso pervio in cani e gatti (PDA).
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Centro Veterinario Specialistico di Roma
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