La comunicazione nel mondo animale avviene tramite i diversi canali sensoriali a disposizione:

  • Canale tatto-cinetico
  • Canale acustico-verbale
  • Canale visivo-comportamentale
  • Canale olfatto-chimico

Le varie specie presentano chiaramente delle differenze e preferenze di utilizzo di questi canali.

I segnali chimici sono il più antico e diffuso mezzo di comunicazione utilizzato nel mondo vegetale e animale.
Gli studi effettuati agli inizi degli anni ’60 hanno permesso l’identificazione e la classificazione di un grande numero di sostanze escrete nell’ambiente esterno in grado di modificare la fisiologia e/ o il comportamento dell’individuo ricevente.
Queste ultime, percepite dal sistema olfattorio principale ed accessorio, possono essere portatrici di un messaggio rivolto ad individui della stessa specie o di specie differenti.

Nei Mammiferi i feromoni sono escreti da differenti strutture ghiandolari distribuite nell’epidermide e nelle mucose attorno agli orifizi naturali.

Nel cane le principali strutture secernenti sono le ghiandole sebacee poste nel solco intermammario, le ghiandole periorali (diffuse nel mento, nelle labbra, nella cute del muso nei pressi delle vibrisse e delle guance), le ghiandole ceruminose poste nel padiglione auricolare, le ghiandole anali (che comprendono le ghiandole epatoidi circumanali, le ghiandole sebacee poste nella parte cutanea dell’ano, la mucosa rettale e i seni paranali), le ghiandole sottocaudali (poste sulla faccia ventrale della base della coda), le ghiandole sopracaudali (poste sulla faccia dorsale della base della coda), le ghiandole podali (diffuse nei cuscinetti plantari e nella cute della regione interdigitale), e nella saliva, nell’urina (minzioni sociali) e nelle feci (defecazioni sociali).
Inoltre è possibile evidenziare la presenza di feromoni definiti di adozione che sembrano essere in soluzione nel liquido amniotico. Nel cane, questi ultimi, presenti negli invogli fetali durante il parto, aumenterebbero l’attaccamento da parte della madre nei confronti della prole, favorendo così le cure parentali. Al contrario la produzione del feromone materno attraverso le ghiandole poste nel solco intermammario, e percepite dai cuccioli nel periodo di transizione(14-21 gg), favoriscono l’attaccamento alla figura materna e l’attuazione di due processi fondamentali: l’impregnazione intraspecifica e una corretta omeostasi sensoriale(conoscenza ed arricchimento della banca dati degli stimoli esterni presenti nell’ambiente circostante).

Il Dog Appesing Pheromon, prodotto nel laboratorio Pherosynthèse dell’equipe del dott. Patrick Pageat in Francia e prodotto dalla Ceva Vetem, è la forma sintetica del feromone prodotto dalla cagna.
La sua composizione chimica in acidi grassi volatili ha permesso di utilizzarlo sotto forma di diffusore.
La sua azione è dunque di simulare la presenza di quella base rassicurante che è la figura materna, quindi un azione che diminuisce lo stato di stress del cucciolo e del cane adulto.
La feromonoterapia è un supporto nella medicina comportamentale durante l’intervento terapeutico di molte patologie comportamentali:

  • l’ansia da separazione legato ad un iperattaccamento primario
  • gli stati ansiosi con iperattaccamento secondario legati alla sindrome da privazione
  • gli stati depressivi

Ma il suo impiego può avvenire in altre situazioni che determinano alterazioni emozionali nel cane quali:

  • l’introduzione del cucciolo al momento dell’adozione
  • nell’abituazione del cucciolo a rimanere da solo a casa
  • nella sindrome confusionale dell’anziano
  • durante le visite ambulatoriali
  • durante l’ospedalizzazione

Anche nel gatto avviene la produzione di feromoni e tra questi sono di particolare interesse quelli legati alla comunicazione territoriale; ciò ci ricorda la fondamentale differenza etologica fra il cane ed il gatto: mentre nel primo l’attaccamento si sposta dalla madre al gruppo sociale di appartenenza, nel secondo avviene sul territorio, suddiviso in campi territoriali.

Inoltre è una comunicazione che è rivolta più a chi le produce che agli altri.

La comunicazione territoriale del gatto avviene attraverso le marcature di identificazioni o facciali, le marcature territoriali (marcature urinarie e le graffiature) e le marcature di allarme.

Le marcature facciali sono composte di cinque frazioni, secrete da ghiandole sebacee poste sulla faccia laterale del muso.

La frazione F3, effettuata dal gatto sui mobili, oggetti, stipiti delle porte, consente il riconoscimento territoriale; invece la frazione F4 consente l’allomarcatura, cioè il riconoscimento degli individui, sia della stessa specie che di altre(uomini, cani, ecc.), che vivono nel territorio, impedendo così conflitti ed attacchi predatori.

Le marcature territoriali si dividono in graffiature e marcature urinarie. Le prime sono effettuate vicino ai campi di isolamento, dunque dove il gatto dorme.

Le seconde sono legate ad eccitazione sessuale, presenza di intrusi, perturbazione emozionale e alla scomparsa di più del 70% delle marcature facciali nel territorio, dunque della frazione F3.

È comprensibile dunque l’utilizzo del Feliway in diffusore, che libera nell’ambiente la frazione F3 sintetica: aumentare lo stato di appagamento del gatto/gatti che vivono nel territorio.

Alcuni esempi sono i seguenti:

  • introduzione di un nuovo gattino in casa
  • nei traslochi oppure dopo i lavori di ristrutturazione di un appartamento
  • durante le visite ambulatoriali
  • durante l’ospedalizazzione.

Ed altri esempi dove la feromonoterapia supporta l’intervento sull’ecosistema del gatto:

  • introduzione di un altro gatto in casa
  • nelle sovrappopolazioni
  • nei disturbi dell’omeostasi sensoriale
  • nell’ansia da luogo chiuso
  • nelle depressioni
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I Feromoni
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Cosa sono i Feromoni e come vengono utilizzati in veterinaria.
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Centro Veterinario Specialistico
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